La data del 30 settembre 2022 era una data fondamentale per la rendicontazione del 30% dei lavori delle abitazioni unifamiliari e i dati evidenziano infatti una “corsa” alla rendicontazione che si può misurare sull’incremento delle asseverazioni e rendicontazioni delle spese che, in questo ambito, ha avuto un incremento del 33% per quanto riguarda le asseverazioni e del 25,8% per quanto riguarda la spesa realizzata rispetto al mese percedente, rispetto ad una crescita media mensile nei mesi precedenti compresa tra il 10% e il 15%.

Infatti al 30 settembre 2022 è stata superata la soglia delle 300 mila asseverazioni, 307.185 per l’esattezza, per un totale di 51,2 miliardi di euro di investimenti attivati, in aumento di ben 8,2 miliardi rispetto al mese precedente, dei quali 35,3 relativi a lavori già realizzati (7,1 miliardi in più rispetto al mese precedente).

Rispetto alla rilevazione del mese precedente la crescita del numero di asseverazioni è del +25,9% (era stata del 8,9% il mese precedente), dunque in forte aumento proprio per i otivi già anticipati. Nel mese di settembre si è registrato un incremento del +19,0% degli investimenti (era stato il +8,2% il mese precedente) e del +16,1% della spesa effettivamente realizzata (era stata +7,9% il mese precedente).

Rispetto al dato di fine agosto 2021 l’incremento è rispettivamente del +727,4% per le asseverazioni, del +800,8% per gli investimenti e del 802,9% per il totale della spesa relativa ai lavori già realizzati, con una spesa media mensile effettiva in questi primi 14 mesi di monitoraggio pari a circa 2,5 miliardi al mese.

Complessivamente al 30 settembre 2022 gli interventi nei condomini sono stati 37.838 per un totale 22,2 miliardi di investimenti e 14,9 miliardi di spesa già realizzata, in aumento del 7,1% sul mese precedente e del 736,2% rispetto al dato di fine agosto 2021, con una crescita del 7,3% degli investimenti rispetto a fine agosto e del 7,8% della spesa effettivamente sostenuta.

Gli edifici unifamiliari sono sempre il principale segmento tipologico per le asseverazioni, pari al 58,2% del totale, ma con il 39,6% degli investimenti e il 39,3% della spesa realizzata, mentre le unità immobiliari funzionalmente indipendenti rappresentano il 29,5% delle asseverazioni, il 17,2% degli investimenti e il 18,5% della spesa realizzata.

Dal punto di vista territoriale la Lombardia rimane la regione con i valori assoluti più elevati, pari al 15,4% delle asseverazioni nazionali, il 16,8% di investimenti attivati e il 17,7% della spesa effettiva, seguita dal Veneto con il 12,3% di asseverazioni e il 9,8% di investimenti e il 10,5% della spesa effettiva. Terza regione è il Lazio con l’8,8% degli interventi, il 9,3% degli investimenti e l’8,5% del totale nazionale della spesa effettiva.

Se in termini assoluti vince la Lombardia, in termini relativi – ovvero pesando i dati sulla popolazione, ovvero sul numero di nuclei familiari, e sul numero di edifici condominiali, unifamiliari e sul totale delle abitazioni – le classifiche cambiano. La regione con l’indice di intensità di utilizzo più elevato (indicatore dell’intensità della spesa) rimane sempre il Veneto, con 17,95 interventi ogni 1.000 famiglie a fronte di una media nazionale di 11,73. 

Ma se si diversificano le analisi per singoli ambiti emerge che per gli interventi nei condomini è il Trentino Alto Adige a detenere il primato nazionale, con 30,97 interventi ogni 1.000 condomini, seguito dalla Basilicata con 25,78, mentre nell’ambito degli interventi negli edifici unifamiliari rispetto ad una media nazionale di 27,33 interventi ogni 1.000 edifici è il Lazio con 39,10 interventi a detenere il record, ma con Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana sopra la soglia di 30 interventi ogni 1.000 unità unifamiliari. Infine per gli interventi sulle unità immobiliari funzionalmente indipendenti, rispetto ad una media nazionale di 2,90 interventi ogni 1.000 abitazioni totali, è ancora il Veneto a dominare la classifica con un indice di 6,89 interventi, con la Toscana a quota 5,10 interventi ogni 1.000 abitazioni totali.

Sul fronte della spesa, il valore medio per intervento a livello nazionale è pari a 166.714 euro, un valore leggermente inferiore a quello del mese precedente, che tuttavia diventa pari a 585.759 euro per gli interventi nei condomini, stabile rispetto al mese precedente, a 113.327 euro per gli interventi negli edifici unifamiliari e a 97.026 nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

Dal punto di vista complessivo la regione con la spesa media più elevata per famiglia (un indicatore della propensione alla spesa) è l’Abrusso con 3.107 euro, seguita dal Molise con 2.648 euro. Nell’ambito degli interventi condominiali la spesa media più elevata per intervento rimane quella della Sardegna, con oltre 804mila euro. Per gli edifici unifamiliari la spesa media più elevata è quella del Molise, con oltre 123 mila euro per singola unità unifamiliare, mentre nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti la spesa media più elevata è quella della Sardegna, con oltre 109 mila euro per unità immobiliare.

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